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Verona, amore e...

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Arlequin.
view post Posted on 21/7/2012, 11:29 by: Arlequin.     +1   +1   -1
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Una Maschera per la vita
Adozione Tokyo Mew Mew no RAKUEN

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Allora questo è il secondo capitolo, non è eccezionale e mi scuso se non è venuto così, ma non potevo fare altro, fatemi sapere che ne pensate.

Era tardi molto tardi! Perché i traghetti avevano orari cosí strani? Fino a mezzogiorno era ogni 15 minuti e dopo quell'ora passava ogni 60 minuti, ma chi era stato il genio a definire quella che non si poteva certo chiamare intelligenza. Ma la cosa più snervante era l'attesa... C'erano sempre tantissime macchine, chi rientrava e chi partiva, strano non era neppure il periodo estivo ( e poi parlavano di crisi >_> ) evidentemente l'aumento del prezzo del biglietto e la nuova tassa che aveva approvato la città non erano bastati a tenere a freno i vari mezzi di locomozione ( compresa pure la bicicletta! )























Stare in pieno centro era proprio stressante, meglio la provincia ci sarebbe stato meno traffico, ma si consoló ricordando che l'hotel si trovava in una zona molto tranquilla e calma, li vicino c'erano vari parchi dove i vari turisti si riposavano e ammiravano i busti, le statue e le differenti specie di piante. Era tutto mantenuto cosí bene che vedere quel verde luminoso di prima mattina lo metteva di buon umore.



Finalmente era arrivato all'hotel, elegante e raffinato, rispecchiava molto l'ambiente dove era situato.



"Ciao Luca! Come vanno le cose?"

Lui era Luca Garli, proprietario e direttore della struttura Coral Hotel, sembrava di entrare in un acquario e chiunque avesse anche solo un accenno di emicrania, solo entrare in quell'hotel poteva portare riposo, silenzio e tranquillità.



"Ciao Davide, é un piacere vederti amico. Qui si va avanti"

"Immagino. Senti Luc ho bisogno di parlarti... É importante" la faccia del suo migliore amico diceva tutto, ma lui già sapeva di cosa voleva parlargli.

"Ok amico, vieni ne parliamo in privato, immagino già cosa tu voglia dirmi ma non mi sembra il caso che le persone ascoltino il nostro discorso"



































Il viaggio era ancora molto lungo. Dopo la traversata avrebbe preso l'aereo da Reggio Calabria per arrivare a Milano ( il volo diretto non c'era neanche da Catania ) e da li poi avrebbe preso il treno per arrivare a destinazione, era stata molto indecisa fra il treno e l'affitto di una macchina ( per essere più indipendente con gli orari ). Chissà se era bella come le avevano raccontato, vide solo qualche foto di internet e basta, ma le bastarono per capire che era una delle città più belle d'Italia! E poi ci avrebbe lavorato quindi doveva farsela piacere, ma l'ansia era tanta... Come sarebbe andato il colloquio? Cosa avrebbero voluto sapere? Aveva le carte in regola? Ma la domanda più importante doveva ponersela: era pronta per iniziare a vivere veramente? Ad avere una vita tutta sua in autonomia? Certo le risposte a queste domande non stavano scritte su un foglio, ma solo il tempo le avrebbe dato ragione o torto, non restava che andare avanti e lasciare che fosse il destino a disporre le carte.



Pensó anche che fino ad ora non aveva trovato nessuno di importante, nessuno con cui potesse dividere la vita, nessuno che poteva chiamare amore, visto che quella era la sua nuova vita lo avrebbe trovato li?





Si sentiva già stanca al solo pensare quanto sarebbe stato lungo e stancante il viaggio, un vero peccato che nessuno che conosceva la potesse accogliere... Nonostante questo doveva farsi forza perché forse, molto probabilmente li sarebbe iniziata la sua nuova vita!

La strada era lunga e difficile ( non quella del viaggio ).











Finalmente la traversata era giunta al termine, stranamente si sentiva eccitata e con l'adrenalina alle stelle, cosa avrebbe trovato li? Sarebbe riuscita ad adattarsi? Raggiungerà il suo scopo o avrebbe fallito miseramente ? Beh non conosceva ancora le risposte a queste sue domande, ma forse solo l'ignoto che si apriva ai suoi occhi poteva darle quelle risposte, ma ci vorrà del tempo, per imparare, capire e soprattutto vivere la vita come deve essere vissuta. In quel momento, sul quel traghetto, con il vento che le scompigliava i capelli, l'odore del mare che le penetrava nelle narici e quell'immenso cielo azzurro maculato da nuvole all'orizzonte, si sentiva come una di quelle protagoniste dei romanzi di best sellers, dove davanti a loro si apre un grande portone e si chiude una porta, forse in quel momento avrebbe fatto l'impossibile se solo non fosse un semplice essere umano, ma dopo tutto non é questa la vita? La voglia di mettersi alla prova, di andare avanti pur non sapendo cosa ci aspetta al di la del nostro sguardo, tante possibilità di successo, ma anche di fallimento... La paura di non essere in grado di affrontare la realtà, di aver fatto male i conti, ma anche la curiosità, la voglia di mettersi sempre alla prova... Queste sono solo una minima parte delle ragioni, emozioni e sensazioni che si sentono quando noi possiamo dire veramente IO VIVO LA VITA!









I suoi pensieri furono interrotti da una voce, che avvertiva i passeggeri di essere attraccati finalmente al porto.





Si sentiva già stanca, ma non poteva permettersi di perdere un solo minuto, o rischiava di arrivare tardi all'aeroporto.







C'era molta gente, ma si sa che questi erano i luoghi più affollati di tutta la città ( a qualsiasi ora! ). Lo schermo della compagnia aerea segnava l'imbarco già aperto, dopo aver imbarcato i bagagli si diresse subito al check-in, prima arrivava e meno problemi avrebbe avuto all'entrata dell'aereo.



La cosa più brutta dei viaggi in aereo era l'attesa, sembrava non finire mai e gli addetti all'imbarco non arrivavano mai... Ci sará un modo per "boicottare" questo sistema?

-Accidenti! Sto diventando troppo rivoluzionaria xD... Dovrò darmi una calmata se voglio arrivare a destinazione tutta intera- nel fra tempo la signorina aprí l'imbarco per l'aereo. Chiamatela sfortuna o scherzo del destino sta di fatto che dovette aspettare una buona mezz'ora prima di sedersi sul suo posto assegnato, perché vi chiederete? Semplice gli ufficiali avevano deciso di far salire prima tutti coloro che avevano bambini piccoli con se, in seguito tutti coloro che avevano un posto dal 15 in poi e infine toccava ai restanti. Per una volta che aveva deciso di prendere uno dei primi posti le capitava questa rogna di aspettare di più!!! Non ne poteva più, questo viaggio stava durando troppo ed era cominciato malino...















Allora questo capitolo é un po' cosí ma anche questo ( come il precedente e i successivi) serve ad introdurre la storia, i personaggi.

Spero mi lascerete un commentino, se devo migliorare, cambiare qualcosa, insomma fatemi sapere che ne pensate, si accettano critiche costruttive :)

Alla prossima!!!
 
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17 replies since 19/7/2012, 21:02   115 views
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